Devo ammettere che si trattò di una scelta azzeccatissima. Assistetti, assieme ad alcuni amici, alla tappa zurighese del detto tour (Winterthur - Park Arena), e l'apertura del concerto fu sensazionale. I Delirious? entrarono nella sala, totalmente annerata, integralmente vestiti di bianco. Vennero illuminati dai riflettori uno a uno, singolarmente, nel buio totale. Una rete che copriva l'intero palco era stata montata, e pareva essere il "para-uova" dei Blues brothers.
La canzone si avviò con il consueto riff. Martin e Stu-G a questo punto erano gli unici ad essere sotto la luce dei riflettori. Tutto il resto, nero come il carbone.
Finita l'intro, al "C'mon" di Martin, la canzone esplose. Batteria, basso, synth. Un boato di energia, accompagnato dalle luci roteanti e dalla rete che di botto, dall'alto delle impalcature, veniva lasciata cadere a terra. Tutto simultaneamente.
L'effetto scenico, pur semplice, fu a dir poco sorprendente. E che bridge, dopo il secondo ritornello! Vibravano le porte di sicurezza, da tanto era il caos che faceva quel fottuto bridge.
Il video che propongo, tratto dal concerto di Chicago, non rende totalmente giustizia alle mie cronache: nessuna scenografia e volume (ovviamente) contenuto. Ma è tutto ciò che passa il convento.
Il ricordo di questa canzone - o meglio, di quel concerto - mi accompagnerà, credo, per tutta la vita.
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