Nel mio piccolo appartamento c'è una parete sulla quale sono incollate decine di foto, cartoline e biglietti di concerti. Fra i vari Bob Dylan, Paul Simon e U2, spicca anche il nome dei Delirious? : biglietto di Wettingen (Svizzera), 15 novembre 2009, ovvero l'ultima volta che li ho visti dal vivo.
Sono passati, oggi, esattamente due anni.
Mi ricordo con piacere che la band si esibì per quasi tre ore: un'oretta sottoforma di Cutting Edge (gruppo spalla), e due come Delirious? (gruppo principale). Il sound era ottimo, davvero british - ero contento di aver portato con me un amico, facendogli scoprire questo gruppo - , e la band era in grande forma.
Paul Evans alla batteria (era la prima volta che lo vedevo suonare dal vivo) ha fatto la sua parte senza infamia e senza lode. Ma è stato, se così posso dire, totalmente anonimo lungo tutto l'arco del concerto. In quei momenti mi veniva in mente, non senza una certa nostalgia, l'incredibile Stewart Smith, che tanto picchiava su quei tamburi da lasciarti totalmente spiazzato. E quella sua energia era un valore aggiunto, nei concerti dei Delirious?.
Le canzoni più belle della serata sono state Louder than the radio, Happy Song, Bliss, Heaven, Obsession, Paint the town red e Jesus' blood. L'incomprensibile scelta di azzoppare Deeper, invece, non l'accetterò mai (che senso ha toglierle l'assolo di chitarra?), così come l'astio della band nei confronti di Audio Lessonover? (disco da cui, come d'abitudine, non è stato suonato alcun pezzo).
Ma poco importa, in fondo. Queste piccole mancanze nulla hanno tolto a un concerto indimenticabile, che in tre ore ha riassunto la storia dei Delirious? e l'ha posta definitivamente negli archivi dei nostri cuori, lasciandoci ascoltare, per l'ultima volta, la devastante Investigate a chiudere lo show.
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