giovedì 30 giugno 2011

World Service (2003)

Commenti e valutazioni si riferiscono unicamente all'aspetto musicale.

1. Grace like a river
Particolare opening track, con un gran bel sound. Originale.

2. Rain down

Canzone di spessore, certo. Ma noiosa come poche. Cantata ininterrottamente dal primo all'ultimo secondo. Esasperante.

3. God in heaven

Il sound è bello, il resto è uno scempio. Non commento oltre.

4. Majesty

Una piccola perla worship, ma con sapore di "già sentito". Ritmo smorto e finale un tantino ripetitivo. Adatta per le chiese più che per i concerti brit-pop.

5. Inside outside

L'orribile timbrica di Stu-G (che canta le strofe) mette in risalto le grandi qualità vocali di Martin (che canta il resto). Non c'è l'ombra di un assolo, neanche per sbaglio. Anonimo.

6. Free

Quanto a sound, ricorda Grace like a river. Per il resto, è una sua brutta copia. Un buon bridge introdotto da un assolo di chitarra elettrica evita lo smacco (ma non l'insufficienza).

7. Everyone knows

Cos'è questa roba?

8. With you

Pseudo-rock strampalato e martellante. L'unica cosa ben riuscita è il bridge, davvero spettacolare. Per il resto, lasciamo perdere.

9. Mountains high

Brano dolcemente angosciato. Un lento alternative pop avvolto dalle splendide variazioni vocali di Martin. Quasi tre stelle e mezzo.

10. I was blind

Una lenta ballata pop. Lagnosa nel finale. Dura un fatale minuto e mezzo di troppo.

11. Feel it coming on

Fino al terzo minuto, si ode un gran brit-pop! Nei successivi due minuti, invece, tocca subire un lungo e agonico bridge vocale (il generoso Martin si spreme come un limone) che porta la canzone al limite della sopportabilità uditiva.

12. Every little thing

Una gradevolissima ballata pop. Uno dei rari bei momenti (ma già l'ultimo) di questo album.

Breve panoramica dell'album. Inutile nascondersi dietro proclami evangelistici. World service è un disco musicalmente lacunoso. Il sound di base, pur senza grandi novità, non è male: si tratta di un pop-rock semplice e pulito. Sul piano della composizione musicale, però, la situazione è carente: il più delle volte le soluzioni melodiche non convincono; la generale assenza di assoli o di parti solamente strumentali è piuttosto pesante; e spesso le canzoni durano più del dovuto. Insomma, per farla breve, si ha l'impressione che la brillantezza e l'effervescenza compositiva dei primi dischi siano andate smarrite. Qui tutto suona più artificioso e meno riuscito. E questo è un peccato, perché i Delirious? hanno tutte le carte in regola per sfornare brani certamente migliori di quelli presentati in World Service.

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